La progettazione partecipata

Consapevolezza, Responsabilità, Ascolto.

Con la riapertura della scuola ed i cambiamenti legati all'attenzione alla sicurezza, la partecipazione attiva degli studenti alla costruzione del proprio percorso di apprendimento, uno dei cardini pedagogici del modello Senza Zaino, dovrà riprendere la sua forza creativa ed innovativa attraverso il coinvolgimento autentico dei bambini e dei ragazzi sia negli aspetti organizzativi, sia in quelli di studio e relazione.
C'è bisogno di far sviluppare menti elastiche e culturalmente preparate che sappiano utilizzare tutto il proprio potenziale creativo per ripensare il futuro che, imprevedibile e complesso, lascia spazi aperti all'immaginazione in scenari progettuali dove l'attualità e la funzione didattica sono centrate sulla costruzione della capacità di imparare, richiamando la quinta competenza chiave europea per la cittadinanza.
I giovani devono essere messi nelle condizioni di poter governare tale complessità e la scuola deve fornire loro gli strumenti cognitivi per avvicinarsi alla vita vera, quella del mondo del lavoro, della ricerca scientifica, della scoperta usando gli elementi della modernità che permettono la crescita di ciascuno, per la soluzione dei problemi a cui ci si trova dinnanzi nell'agire quotidiano.
I docenti della scuola senza zaino – abituati al lavoro sinergico in team – possono agevolmente "progettare con gli studenti" per far sviluppare in loro la capacità di pensare, e farlo attraverso un approccio interdisciplinare - oggi considerato necessario in ogni settore a garantire la conoscenza di problemi sempre più complessi - può garantire per tutti il diritto democratico alla conoscenza anche contro i pericoli di un mondo che cambia.
La condivisione dei percorsi, la flessibilità massima nell’organizzazione dei gruppi - omogenei, disomogenei, per interesse, di classe - in spazi individuali o di gruppo, ma anche il riflettere sull'uso dell'istruzione a distanza e delle tecnologie multimediali, sono tutti elementi di un futuro che entra nelle aule scolastiche e le trasforma come trasforma la scuola stessa, perché lo fa sotto forma di nuove metodologie di insegnamento e nuovi strumenti didattici, tanto quanto attraverso nuove modalità di organizzazione e definizione degli spazi, confermando il valore dell'ambiente non contenitore, ma come terzo educatore.
All’inizio dell’anno scolastico gli interventi individuati attraverso un processo di progettazione partecipata, che coinvolge i consigli di interclasse e di classe, in sintonia con i C.R.A. porranno le basi per una strutturazione organica dell’operare per rendere la scuola un "moltiplicatore di occasioni formative", attraverso l'individuazione delle correlazioni tra gli obiettivi disciplinari, la scelta accurata dei compiti di realtà, degli obiettivi didattici trasversali e dei contenuti per l'attivo coinvolgimento di tutti e di ciascuno nei modi, nei tempi e con gli strumenti che gli sono più congeniali.
Progettare insieme risulterà tanto più significativo ed efficace quanto più sarà orientato a realizzare interventi di miglioramento delle varie situazioni attraverso la loro comprensione, la ricerca delle soluzioni possibili, la valutazione delle risorse e la scelta di interventi efficaci, concentrandosi sui processi dove tutti gli alunni a vari livelli possono partecipare concretamente fin dall'inizio alla progettazione di un’attività sulla base delle loro proposte, idee, bisogni e sulle loro esperienze quotidiane.
Sia per quanto riguarda gli apprendimenti disciplinari, sia per lo sviluppo del pensiero critico e del comportamento autonomo e responsabile, è importante lavorare sull’ambiente conosciuto dai bambini e dai ragazzi, partendo dai loro racconti, dalla loro personale visione, coltivando l'empatia nelle relazioni: se tutti sono soggetti attivi e portatori di proprie idee, bisogni e proposte, ogni proposta ha pari dignità con potere di incidere sul cambiamento e tutti si sentono pienamente coinvolti nella modifica della propria realtà in quanto ognuno apporta un contributo e ogni contributo è utile al progetto.
Si tratta di organizzare laboratori creativi che, attraverso una comunicazione efficace e meccanismi di accesso alle informazioni per tutti, permettano a ciascuno di avere voce e partecipare attivamente con le proprie e specifiche abilità, al raggiungimento di risultati che sono seri e importanti, anche se si realizzano attraverso attività di gioco e divertendosi, perché costituiscono l’occasione di ricercare risposte nuove e differenziate.
La progettazione partecipata costituisce un contesto in cui viene attivata la creatività di tutti i soggetti coinvolti - dai giochi cooperativi all’uso dei diversi linguaggi, dalle tecniche di training al problem solving e problem posing, ecc. - ed è di fatto un percorso che si sviluppa e si amplia includendo tutti i soggetti che possono dare un contributo, che possono mettere a disposizione le proprie competenze e abilità, e che crea a sua volta un cambiamento.
Per organizzare bene la progettualità del lavoro didattico è indispensabile prima di ogni azione pratica, definire e condividere con chiarezza e trasparenza le fasi utili per delineare, anche modellizzandolo, un possibile percorso. Si tratta di mettere in atto una strategia che, come per la costruzione delle Istruzioni per l'Uso per le procedure nello svolgimento di compiti, sia di supporto e/o strumento per generare competenze e autonomia nella costruzione del sapere.

1a fase: Focalizzare l'attenzione e riflettere sul problema da risolvere.

Iniziare con l'ascolto dei bambini e dei ragazzi orienterà la ricerca verso il loro mondo di esperienze vissute ed i loro bisogni e interessi; in un secondo momento si raccoglieranno le idee, i concetti ed i progetti.
È un momento delicato in cui su deve cercare di evitare che siano gli adulti a orientare i bambini e i ragazzi in misura determinante.

2a fase: Confrontare l'oggetto della ricerca nel tempo e nello spazio e ascoltare voci altre.

Questo passo prevede l'azione comparativa con oggetti/situazioni/realtà simili, la correlazione spazio temporale e il coinvolgimento di persone "esperte", elementi utili a relativizzare il proprio punto di vista e a scoprire chiavi di lettura altrimenti meno o poco visibili.

3a fase: Generare una mappatura del percorso progettuale.

A questo punto si è pronti a dare forma grafica concreta alle proprie ricerche e possono essere utilizzati una mappa concettuale, una cartina, grafici semplici. Tali strumenti possono far emergere concetti precedentemente ignorati, ma anche aiutare i bambini e i ragazzi a identificare singole problematiche e ad affrontarle per generare nuovo sapere.

4a fase: Individuare e approfondire la conoscenza di possibili partner, bisogni e strategie.

Individuando le opportunità di collaborazione da attivare si possono evidenziare le criticità, coinvolgere enti e istituzioni, valutare le risorse economiche e cercare la soluzione complessivamente più interessante ed efficace.

5a fase: Procedere con l’azione.

Le fasi di ricerca avranno dato ai bambini e ai ragazzi la possibilità di individuare il campo d’azione e la direzione dell’intervento, che ora sarà una logica e facile conseguenza della fase di studio.
Gli interventi potranno essere i più diversi, ma è bene ricordare che l’azione sarà più appassionante e gratificante se ci si concentrerà su microprogetti fattibili piuttosto che su macro progetti che prevedono tempi lunghi e dando valore ai processi, ne scaturiranno contenuti autentici e prodotti culturali originali

6a fase: Valutare il progetto sulla base dei risultati raggiunti e delle fasi essenziali del processo.

Il progetto attuato dovrà rispondere alle caratteristiche di:

fattibilità: i suoi obiettivi possono essere raggiunti attraverso le attività previste, sulla base delle risorse e del contesto in cui si interviene;

efficacia: attiva il cambiamento;

efficienza: il rapporto tra risultati concreti e risorse utilizzate;

impatto: la capacità del progetto di risolvere, attraverso gli effetti prodotti dalle diverse attività, i problemi individuati;

sostenibilità: la capacità della comunità scuola di riprodurre e consolidare i cambiamenti introdotti dal progetto.

In tal modo sarà possibile individuare le linee per lo sviluppo futuro dei processi di progettazione per la programmazione di attività centrate su compiti autentici in cui siano perseguiti e valorizzati obiettivi come: la consapevolezza e la responsabilità della scelta, la differenziazione dell'apprendimento e la proposta di stimoli culturali di qualità, in quanto rilevanti per il bene comune e la crescita della comunità.