Il C.R.A. come laboratorio di
Cittadinanza Responsabilmente Agita

Le scuole che applicano il Modello Senza Zaino sono costantemente impegnate in azioni di ricercazione per lo sviluppo della pratica di partecipazione attiva degli studenti, e dal 2017 la Conferenza dei Dirigenti Scolastici ha deliberato l'istituzione dei C.R.A. - Consigli dei Rappresentanti degli Alunni - in tutti i plessi di Primaria, Secondaria di I° e II° grado della Rete.

L'"I care" di Don Milani è stato il punto di partenza di questo progetto educativo: ci interessa che i bambini crescano in una scuola attiva e non violenta, una scuola pensata per tutti e per ciascuno, dove gli spazi scolastici sono considerati un bene comune per promuovere il valore dell'appartenenza, della partecipazione democratica e dell'autonomia, in breve, dove i ragazzi possano sperimentare la Cittadinanza Responsabile e Attiva.
Nel Senza Zaino siamo convinti che il valore della democrazia si impara se esistono strumenti concreti per praticarla, in una scuola dove gli alunni possono intervenire sia nelle scelte che riguardano gli apprendimenti che la convivenza scolastica e possano sentire la responsabilità di ciò che hanno scelto.
Il percorso di lavoro che si sviluppa, e deriva dalla necessità di far vivere ai ragazzi veri e propri momenti di partecipazione/decisione come aspetti dell’educazione democratica, prevede la presenza degli alunni a pieno titolo fra i componenti degli organi collegiali del Consiglio di classe e di Interclasse con i genitori, per condividere e preparare insieme alcune iniziative ed eventi - tra cui per esempio anche il Senza Zaino Day - e prevede anche, in particolare, la costituzione del Consiglio dei Rappresentanti degli Alunni, dove si struttura l’effettivo coinvolgimento nella vita del plesso ed un ruolo attivo nella gestione di alcuni avvenimenti, per agire da subito, esercizio vero e concreto di diritti e doveri, non simulazione di un futuro essere adulti, ma ragazzi capaci di svolgere i compiti assunti con competenza e impegno, “piccoli” capaci di perseguire “grandi” valori di pace, solidarietà, giustizia, accoglienza del diverso, rispetto per l’uomo e la natura.
Di fatto all'inizio di ogni anno scolastico, nella loro prima assemblea di classe, i ragazzi votano ed eleggono i loro rappresentanti, un maschio ed una femmina, con procedure chiare e condivise, mentre gli insegnanti curano e coordinano le varie fasi, spiegano cosa fare e il valore di questa attività, valorizzano il ruolo dei rappresentanti e li aiutano a sviluppare il loro lavoro in autonomia.
Il processo però non è immediato, anzi.
Fin dalle prime classi della Primaria gli alunni iniziano a sviluppare atteggiamenti di indipendenza, autonomia, responsabilità e collaborazione sperimentando tutti, a rotazione, i ruoli attivi e di gestione, nell'assunzione dei vari incarichi (capotavolo, bibliotecario, addetto alle postazioni computer,…) a seconda della co-progettazione specifica del gruppo-classe relativa al sistema delle responsabilità. Ogni cambio di turno viene accompagnato da momenti assembleari di riflessione e di verifica dell’impegno svolto. La gestione e la cura del materiale comune nell’isola, la manutenzione e l'utilizzo degli strumenti didattici, la responsabilità ed il rispetto nelle routine quotidiane e nell'uso degli spazi sono compiti e comportamenti analizzati e sottoposti a processi di autovalutazione e revisione periodica e puntuale fino alla definizione e condivisione delle regole comuni, poi scritte nelle IpU (Istruzioni per l'Uso) e/o nel Manuale della Classe.
Solo successivamente è introdotta la modalità dell’elezione diretta (come in tutte le altre classi dei più grandi) anche per la scelta più ragionata dei propri rappresentanti da parte di ogni gruppo-classe.
Tutti hanno diritto a candidarsi ed a presentare ai compagni le loro proposte. I bambini in genere si mostrano abbastanza consapevoli e capaci di scegliere i compagni secondo le caratteristiche riconosciute più idonee allo svolgimento del ruolo e quasi nessuno si sente discriminato, anzi, molti sono stimolati a dimostrare il loro valore anche, e perché no, in vista della successiva votazione.
Si arriva alla definizione e redazione di un vero e proprio codice di comportamento con l'enunciazione di compiti e ruoli, con la presa di coscienza della stretta connessione tra diritti e doveri, propri del rappresentante. Rappresentare i compagni, fare da portavoce delle loro istanze, parlare ad un pubblico, saper ascoltare le diverse posizioni, dare l'esempio con il proprio atteggiamento, mettere al servizio degli altri le proprie abilità, saper prendere decisioni collettive, presuppongono un bagaglio di competenze che vengono pian piano acquisite e sviluppate ai vari livelli, in un percorso di crescita che procede, come a spirale, alternando moti di impegno in azioni reali, a momenti di riflessione ed autovalutazione.
La preparazione e la gestione dell’assemblea mensile di classe e la successiva partecipazione alle riunioni plenarie del Consiglio dei Rappresentanti degli Alunni costituisce un momento di vero prestigio, vissuto con responsabilità dagli eletti e con una forma di rispettosa ammirazione dal resto del gruppo classe. La rilettura dei verbali, il raccogliere i suggerimenti e le posizioni dei componenti l’assemblea di classe da riportare ai compagni, è una reale occasione di crescita per tutti, che giova a sviluppare le capacità relazionali e comunicative di molti, produce sani atteggiamenti di emulazione e, valorizzando socialmente le eccellenze, gratifica i più motivati.

Tutto il lavoro svolto, sia in prospettiva che all'interno dei C.R.A. costituisce un compito autentico: i ragazzi progettano, discutono, valutano e realizzano attività concrete, motivati dall'obiettivo di trovare soluzioni a problemi reali che vivono ogni giorno, contemporaneamente acquisiscono nuove conoscenze, abilità e competenze.

Nelle loro riunioni plenarie di Consiglio, che in generale si svolgono in un orario dedicato, una volta al mese, nella settimana successiva a quella in cui sono previste le assemblee di classe, i ragazzi possono affrontare qualsiasi argomento, dai problemi pratici come la mensa, la ricreazione, le visite di istruzione, la gestione degli spazi comuni, a quelli più complessi come l'organizzazione della giornata scolastica, i laboratori la biblioteca e i temi comuni previsti dal planning del plesso. In qualità di rappresentanti possono proporre e/o progettare attività per tutta la scuola, realizzano articoli e comunicati per il sito web dell'istituto, gestiscono iniziative di solidarietà, eventi e giornalini scolastici. I ragazzi più grandi esercitano un ruolo di tutoraggio spiegando ai compagni più piccoli il funzionamento del coordinamento ed aiutandoli a capire meglio, per prendere tutti insieme alcune decisioni.
Tutto l’iter, dalla definizione degli argomenti da sottoporre alla discussione, alla proposta di modifica o di decisione delle “leggi” che regolano la vita quotidiana del plesso, dalla convocazione con stesura dell'ordine del giorno degli incontri, alla gestione delle comunicazioni nella "bacheca dei ragazzi" (presente in ogni plesso) è organizzato e condotto dai ragazzi in modo autonomo, pur contando sull'attento e stimolante tutoraggio dei docenti e di uno in particolare, l'insegnante tutor che è sempre presente alle riunioni con un ruolo di consulente e/o di guida.
Salvaguardando la piena libertà dei CRA di apportare modifiche ai piani programmatici condivisi annualmente intorno a tematiche legate alla legalità, costituzione e convivenza, educazione ambientale, educazione al movimento e alla pratica sportiva, informazione, partecipazione e nuovi media, partecipazione attiva alla vita scolastica, cittadinanza e memoria, gli obiettivi del progetto mirano a:

• Creare le condizioni per la maturazione di una cittadinanza attiva

• Costruire percorsi di partecipazione democratica

• Co programmare “per e con” i ragazzi

• Favorire la creatività e sollecitare la gestione degli avvenimenti

• Stimolare l’immaginazione e sviluppare la capacità di fare previsioni

• Privilegiare l’elemento problematico piuttosto che quello solutivo

• Sviluppare il pensiero critico e divergente piuttosto che convergente

Nella prima riunione dell'anno scolastico, a seguito dell'insediamento ufficiale, l'assemblea di tutti i rappresentanti del plesso elegge a sua volta, tra i ragazzi più grandi, una segreteria composta da tre rappresentanti, con i ruoli di Presidente, Vicepresidente e Segretario, che coordinano tutti i lavori del Consiglio, si occupano della redazione dei verbali da inviare alle classi e, per conoscenza, all’ufficio di direzione dell’Istituto, partecipano ai Consigli di classe o di Interclasse (insieme ai rappresentanti delle classi Quinte) dove è prevista anche la presenza dei genitori ed infine si fanno portavoce ed interlocutori ufficiali della comunità scolastica nel coinvolgimento degli enti locali di riferimento e delle associazioni presenti sul territorio.

In diversi Istituti esiste un collegamento diretto con il Consiglio Comunale: spesso i ragazzi scrivono al Sindaco del proprio paese, lo incontrano in Comune o lo invitano nella scuola, per affrontare alcuni problemi e coinvolgerlo per trovare insieme possibili soluzioni e/o anche per lo sviluppo di progettazioni partecipate.
Peculiarità della scuola secondaria di primo grado di alcune realtà scolastiche, è l'esperienza dell'organizzazione dal basso della Settimana delle Opportunità o della Responsabilità, un momento dell'anno scolastico particolare e molto gradito agli studenti, che prevede laboratori a classi aperte su temi scelti dai ragazzi come sport, lingue, giornalismo, cucina, volontariato, tecnologia, ambiente, teatro, moda... La gestione da parte degli alunni di tutte le iniziative, dalla organizzazione logistica dei laboratori al reclutamento degli esperti esterni per conferenze e lezioni, è realizzabile mediante l'uso di menù di lavoro e liste di controllo appositamente co-progettate e predisposte che rendono i ragazzi autonomi nelle scelte responsabili in un confronto costante con la realtà.
Nel Senza Zaino è il metodo partecipativo ad avere un valore speciale, quindi esporre le proprie idee ed ascoltare quelle dei compagni, delle insegnanti o dei genitori, confrontarsi con persone di diverse età per cercare soluzioni ai problemi e vedere la ricaduta delle proprie azioni sulla realtà, tutto questo fa crescere i ragazzi, li responsabilizza e rafforza il loro senso di appartenenza alla comunità scolastica.

Il Progetto C.R.A. mira alla Crescita individuale e di gruppo, all’assunzione di Responsabilità e allo sviluppo dell’Autonomia, concretizzandosi anche in forme di rappresentanza democratica strutturate in un laboratorio permanente di Cittadinanza Responsabilmente Agita.